2009/05/24

La nanotek fa acqua da tutte le parti

In un arido e sperduto villaggio del SudAfrica nord occidentale un impianto di trattamento dell’acqua costituito da nanomembrane filtra le impurità inquinanti e rende l’acqua potabile e utilizzabile per gli usi domestici della comunità rurale.
Disporre di acqua pulita e potabile è un diritto umano che il SudAfrica fatica a garantire ad almeno il 12% della sua popolazione.
Gli approcci convenzionali si sono rivelati insufficienti alla crescente domanda di acqua pulita e per far fronte al problema il Sud Africa sta sviluppando le possibilità offerte dalle nanotecnologie.

Sviluppare capacità locali attraverso educazione e interazione
L’uso delle nanotecnologie per rendere l’acqua sicura e pulita si appoggia su forti collaborazioni con altri paesi emergenti come Brasile e India, sulla commistione di investimenti pubblici e privati, ma sopratttto sulla strategia di coinvolgimento delle comunità a cui i metodi, le tecniche e le apparecchiature per purificare l’acqua sono destinati. È essenziale che tra scienziati e popolazione comunitaria ci sia un contatto diretto e continuo, che le necessità e le priorità della comunità siano prese in considerazione nella pianificazione stessa della ricerca.


Trasferire le nanospugne dai laboratori alle comunità rurali
A dare un esempio di come la comunità locale possa far proprio il progetto e sentirsene responsabile è la ricerca realizzata dall’ Università di Stellenbosch (Cape Town), sulle nanomembrane per filtrare l’acqua.

Nel villaggio di Madibobo, situato in una remota e arida zona della provincia Occidentale del Sud Africa l’approccio basato sul legame tra comunità e ricercatori ha funzionato consentendo agli utenti finale di prendere possesso, adottare e adattare la tecnologia.

I prerequisiti necessari al successo sono da una parte investire sul capitale umano cioè formare la popolazione locale in modo da aumentarne la capacità d’uso della tecnologia. Questo permette di evitare di contare esclusivamente sulle conoscenze degli accademici e al contrario di mettere la popolazione locale nelle condizioni di gestire in loco il progetto. Dall’altra parte è essenziale anche il sostegno istituzionale e tecnico per il miglioramento delle infrastrutture che in alcuni casi significa persino strade e elettricità.


Tecniche per risolvere il problema delle acque e dei cibi contaminati
I sistemi di purificazione che utilizzano le nanotecnologie si basano su materiali costituiti da celle di polimeri che sfruttando le micro cavità dove gli agenti inquinanti sono catturati e intercettati. Le impurità come i solfati, nitrati e fosfati sono filtrati in modo efficace per una doppia azione di queste specie di nanospugne.

All’interno delle microcelle che costituiscono il nano filtro l’acqua viene respinta, mentre all’esterno è attratta, creando un effetto scivolamento dell’acqua e una facile cattura dei pesticidi e di altri agenti inquinanti nella microcella. Inoltre alcuni di questi polimeri che compongono il tessuto dei materiali con cui sono realizzate i nanofiltri possono agire in modo selettivo e catturare uno specifico agente tossico e trasformarlo in un elemento meno inquinante. Una volta sature le nanospugne possono essere lavate e riutilizzate.


Incertezze delle promesse e preoccupazione sulle conseguenze delle nanotecnologie
Secondo i ricercatori la decontaminazione e la rimozione di batteri e virus dalle acque salmastre ha dato risultati promettenti anche se ammettono che i polimeri non sono perfetti.

Sono molti, infatti, gli ostacoli all’adozione su larga scala delle nanotecnologie; i costi elevati, si aggiungono al problema di super efficienza: i nanofiltri rimuovono non solo gli inquinanti biologici, ma eliminano anche minerali utili alla salute umnana. In assenza di una chiara conoscenza dei rischi per la salute e per l’ambiente dell’esposizione ai nanomateriali, meglio aspettare, resistere alle pressioni legate ai forti investimenti nel settore e continuare nella ricerca.

Attività come maneggiare i sistemi di purificazione e bere l’acqua decontaminata richiedono precauzione e l’insieme delle conseguenze delle nanotecnologie rendono solo sperimentali i sistemi nanotecnologici che al momento implementano i sistemi di trattamento convenzionali senza sostituirli.

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