2009/06/21

Mille api allo stadio

Chissà quanti guardando le partite della Confederation Cup di questi giorni si saranno chiesti da dove provenisse quell’incessante ronzio di sottofondo che echeggiava nello stadio durante le partite. Chissà se qualcuno non abbia inveito dal divano contro la nuova supertecnologica tv home theatre dolby surround, etc..appena acquistata. La curiosità è presto soddisfatta. È il suono di centinaia di vuvuzela.

Il vuvuzela è una specie di corno di plastica che produce un assordante suono a metà strada tra un barrito di elefante e il ronzio di uno sciame di api arrabbiate. Si suona soffiando nel tubo modulando l’aria con gola, labbra, e lingua. Il vuzz –vuzz che ne risulta è probabilmente anche all’origine del nome che rimane comunque incerta: alcuni sostengono che derivi dal nome zulu “fare rumore”, altri dallo slang per indicare “doccia” e quindi “ fare una doccia a qualcuno con la musica” o forse per la sua forma somigliante.

Per il forte impatto che producono le vibrazioni di centinaia di vuvuzela durante le partite, un vero e proprio muro sonoro, in SudAfrica è nato un dibattito tra favorevoli e contrari che ha costretto la stessa Fifa a prendere una posizione in vista della Coppa del Mondo del 2010. Alla fine il Comitato Organizzatore Locale (OC) è riuscito a convincere la Fifa che il vuvuzela è parte integrante dello spettacolo che offre il calcio in SudAfrica e che perciò andava consentito l’uso negli stadi. Con buona pace per quei “tardoni” contrari che dovranno ricorrere a tappi di cera per le orecchie.


Oggi questo corno in plastica, la cui massiccia diffusione commerciale è avvenuta dal 2001 ad opera dell’azienda produttrice, è molto popolare soprattutto tra i giovani. Tanto che è entrato a far parte di un orchestra davvero speciale che si esibisce negli stadi e accompagna i cori dei tifosi. La prima è andata in scena nel novembre 2007 in occasione della partita della nazionale dei Bafana-Bafana contro gli Stati Uniti, ed è molto probabile che il suo ronzio ci rimarrà negli orecchie per parecchio tempo.

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